HOME

Home > Dio MISTERO > Articoli 2010 > Esperienza sponsale

Esperienza sponsale

“Ti sposerò”. Così troviamo nella bocca di Dio, secondo quanto riferisce il profeta Amos. Poi aggiunge: “Tu conoscerai il Signore”. Conoscere è il verbo proprio applicato all’intimità fisica tra uomo e donna.

Il matrimonio di Dio con il suo popolo, Dio lo vuole consumare. L’esperienza di Dio si completa: Dio sperimenta la creatura, la creatura sperimenta Dio.

Perché soltanto rari cristiani godono dell’esperimentare Dio? Ci aiuta ancora Amos: “Ti condurrò nella solitudine”. Il silenzio, ad ogni livello, personale e sociale, è l’ambiente adatto a sperimentare il “matrimonio” con Dio.

Un silenzio corredato da diritto e giustizia. Un silenzio umanamente significativo.

Gli effetti di questa esperienza di Dio, è ancora Amos che ce lo rivela, è un ritorno alla freschezza iniziale, alla giovinezza. E’ il grande rimedio a una vita stanca, a una religiosità esangue e tradizionale. Ritorno alla giovinezza, superamento della pesantezza delle nostre usanze inveterate. Ritorno alla giovinezza, scevra dai gineprai della nostra pretesa di accampare le esperienze passate, erette a paradigma di vita.

Dio ci sposa per rinnovare la giovinezza carica di amore fresco. Dio non è ricco di esperienze passate. Dio non ha un passato. Dio è sempre fresco, poiché Egli è.

Il nostro rapporto con Dio, dovrebbe essere solo l’oggi. Il tempo che trascorre è solo attesa per tuffarci in un oggi eterno.

Dio è, e noi siamo. Anche perché noi siamo sempre e solo l’istante presente. Il passato (anche quello di quando iniziai a scrivere queste note) non è più mio; il futuro, anche se immaginato non è mio. L’oggi di Dio si incontra sempre con il nostro oggi.

GCM 06.07.10, pubbl.16.09.10