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Senza timore 

Nel canto di Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, troviamo una strana opposizione: paura da un lato (soprattutto dei nemici), e santità e giustizia dall’altro.

La santità è fondata sulla partecipazione al “Santo” (Dio). La giustizia è sì di Dio, ma è anche una posizione esistenziale dell’uomo, quando si allinea alla volontà di Dio.

Non raramente, presso gli Ebrei, la giustizia si misurava con l’osservanza della Legge di Mosè. Presso il cristiano, la giustizia si misura sulla partecipazione a Gesù, Dio incarnato.

Santità e giustizia raffrontano il timore per superarlo e, se Dio vuole (e lo vuole) per eliminarlo.

Non è sconosciuto il fatto che la vita umana è costellata di paure, più o meno avvertite chiaramente.

Quando si pensa a Dio, può svilupparsi un senso di imprecisabile timore. Mi torna alla memoria un ragazzo, che conobbi durante la mia infanzia. Si chiamava Luigi, insegnava ai compagni l’arte di conquistare le compagne, e parlando di Dio, lo indicava enfaticamente l’Onnipotente, e lo indicava distante.

Orbene viene Gesù, mi parla con dolcezza del Padre, suo e nostro, e di colpo trovo l’Onnipotente uno di famiglia. La commozione mi invade: questo Dio, immenso, creatore del cielo e della terra, mi accoglie nella sua famiglia. Non si degna nel piegarsi verso di me, ma mi ama alzandomi misericordiosamente verso di Lui.

30.12.19