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A Gesù vero attira il Padre

 
Nessuno raggiunge il Padre, se il Padre non lo attrae. La certezza di essere davvero con Dio, si avvale dal nostro aderire a Gesù. Il rifiuto di Gesù, coincide con il nostro distanziarci dal Padre?
La domanda non è oziosa: giochiamo con la sicurezza della nostra salvezza definitiva.
Il dono di Gesù sistema la nostra esistenza, la orienta e la salva. Gesù è dono immenso: guai non accoglierlo e non ringraziarne il Padre.
Evidentemente si tratta del Gesù autentico, non del Gesù creato dalla fantasia, dai romanzi o dal cinema. Si tratta del Gesù del Vangelo, da come lui si mostra a noi dal Vangelo. Un Gesù dolce, ma non edulcorato. Un Gesù accanto, non lui preso sottogamba. Un Gesù supportato dallo Spirito Santo, non inventato dagli uomini, neppure se questi sono dei grandi artisti.
I Vangeli sono stilati da gente comune, diventata testimone dell’opera di Dio; non da Tucidide o da Demostene. Testimoni, non inventori.
Il Gesù dei semplici per i semplici, degli amanti per gli amanti.
Il Gesù per i famelici di verità, non per i desiderosi di belle frottole, rivestite di alte parole, o di aloni di splendori effimeri.
Quel Gesù che entra nel mio vivere, anche quando questo non mi aggrada. Anzi, forse allora. A Gesù non era piaciuta la sua passione (Padre, se è possibile, allontana quest’ora), ma la visse con l’aiuto del Padre, che gli manda un angelo per rafforzarlo, ossia renderlo forte, confortarlo.
Gesù, sempre presente, sempre Salvatore.
30.04.20