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La gloria

Ti ringraziamo per la tua gloria immensa: proclamiamo ogni domenica, forse non pensandoci su, perché caratteristica delle formule è il dispensare dal riflettere. Purtroppo, la liturgia cattolica è zeppa di formule, sulle quali sembra reggersi.

Ringraziare Dio per ciò che lui è. Ha senso? Di solito lo ringraziamo per ciò che lui dona.

Ci siamo mai chiesto: e se lui non ci fosse? Sarebbe il buio, l’abisso, il nulla.

È vero che Dio non può non esserci: è ovvio. Però il ringraziarlo, perché lui è, quale significato acquista?

Talvolta ci viene da ringraziare una persona cara e premurosa, perché semplicemente è. Ho udito una sposa dire la frase: “Se tu non ci fossi, come me la caverei?”.

Ringraziare il Padre, perché lui è, ci dona calore e sicurezza. Siccome lui è e ci ama e ci segue, e ci promette di comunicarci ciò che lui solo è in grado di comunicare (vita eterna), la nostra vita è ringraziamento, è adorazione.

Lui è, e non ci sentiamo disorientati, né abbandonati, perché lui è la sicurezza che regge il mondo. Se lui non ci fosse, non avremmo più il giorno e la notte, ma il caos. Lui è, e la sua Provvidenza mantiene e guida il mondo.

È tanto bello che Dio ci sia, perché ci rende sicuri di avere un Padre che ci ama, e che è in mezzo a noi, anche con la presenza “umana” di Gesù.

Ti adoriamo e ti ringraziamo per la tua gloria, immensa, quella che ci avvolge e ci commuove.

21.09.19