In Gesù
Si può vivere anche in modi diversi, quello che di solito indichiamo quale conversione. Nella tradizione devozionale è indicata, quale conversione, il passaggio da una situazione di peccato a uno stato di “grazia”. Però convergere è voltarsi verso. Noi, per dono di Dio, che è tanto buono con noi, convergiamo sempre verso Gesù. Verso di lui la nostra attenzione, il nostro amore, la nostra fede, il nostro abbandono. Per essere salvati, amati, guariti, rasserenati ricorriamo a Gesù: verso di Gesù ci sospinge lo Spirito Santo. Nello stesso tempo un’altra persona converge a Gesù: “Questo è il mio Figlio nel quale ho depositato la mia compiacenza”. Il Padre converge a Gesù in modo così intenso da essere una unica realtà con Lui. Questa doppia convergenza di Dio e dell’uomo, è favorita dall’unico Spirito Santo. In Gesù convergono cielo e terra. In lui Uomo-Dio. Il nostro cordiale e necessitante incontrarci con Gesù, è ritrovarci nell’unico “ambiente”, che “condividiamo” con il Padre. Nessuno arriva al Padre, se non attraverso Gesù: ce lo ripete lo stesso Gesù. Non come attraverso un tunnel, ma in una “situazione” necessitante, perché… naturale. L’essenza di Dio e l’essenza dell’uomo si uniscono, e dilatano in ognuno di noi, questa sublime, misteriosa unione. Uomo-Dio. Uomini-Dio. 30.05.20
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