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Il Padre attrae

Chi arriva a Gesù, è influito dalla calamita del Padre.
Nessuno mi raggiunge, se il Padre non l’attrae.
Ogni volta che rivolgiamo il nostro affetto, il nostro ricordo, la nostra preghiera a Gesù, c’è stato un intervento del Padre. Noi, credenti, anche nei momenti più difficili, siamo sempre sotto l’influsso di quel Padre, nella cui famiglia viviamo.
Noi abbisogniamo di Gesù per la nostra serenità e per la nostra salvezza. Eppure anche il Padre abbisogna del nostro collegamento con Gesù, per operare il suo amore nel mondo. Perciò il Padre ci attira verso Gesù.
Questa divina “complicità” tra il Padre e Gesù (realizzata nello Spirito Santo), è garanzia e di salvezza per l’uomo e di amore nella Trinità.
Il Padre ci attraversa per farci entrare in Gesù. Si attua quasi un modo sublime del Padre, per amare il Figlio. Il Padre, nella sua bontà, ci unisce a sé nel suo amore eterno verso il Figlio. Quell’amore che esplica e attua l’unità di Dio.
Sfuggire a Gesù (anche dopo tutto ciò che ha fatto e ha patito per noi) è un rifiutare l’opera di Dio. E, siccome in Dio non sono separate l’operare dall’essere, noi sfuggiamo lo stesso Padre, la fonte dell’essere e dell’’amore.
Appena leggiamo il Vangelo e ci accostiamo all’Eucarestia, noi siamo penetrati e spinti dallo stesso amore del Padre.
Veramente la vita umana, vissuta secondo il cristianesimo, è “una bomba”!
Con tristezza penso ai miei amici islamici, che non accettano tutta la realtà di Gesù, e quindi non possono godere tutta la sua bontà e la sua grazia.
11.05.20