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Dio, mia vita


Il mio posto nella vita, è il Suo posto nella mia vita. Non occorre che, come odo dire, io faccia spazio a Dio nella mia vita, perché la mia vita è già nello spazio di Dio, del suo amore.
Quando mi viene la fantasia, che mi presenta il distacco da Dio, quella appunto è solo fantasia: una fantasia malata. Fantasia malata, frutto del peccato, frutto di Satana.
La fantasia sana è quella suscitata in me dalla parola di Dio, che mi è sempre cara. È molto fruttuoso essere spesso al contatto con i racconti evangelici, e da questi ricevere stimoli anche visivi e uditivi.
Evidentemente gli stimoli evangelici alla nostra fantasia, non ci servono per scoprire “chi” è Dio, ma chi siamo noi nei rapporti con Dio, e quale amore ha il Padre, che è in relazione con noi.
Presente e adesso, per noi, è semplicemente il Padre, nel cui seno noi viviamo.
Io sono “incatenato” a Dio, e non posso uscire da Lui. Il peccato mi fa star male dentro la casa di Dio; la fede mi fa gustare la dolcezza della sua presenza. Presenza inquietante per il peccatore; presenza beatificante per il figlio credente.
Far spazio a Dio diventa un pericoloso allontanarci da Dio che è già in noi.
Non spazio, ma abbraccio d’amore. Agostino: “Dio è più intimo di ogni mia intimità, come è superiore a ogni mia altezza”.
Non far spazio a Dio, ma godere della sua continua presenza invasiva.
26.05.20