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Capovolgimenti

I capovolgimenti sono di casa, dove entra Gesù. Da morte a risurrezione, il capovolgimento estremo da lui vissuto. E la stessa sua risurrezione porta enormi capovolgimenti. Anche in noi? Sì, se prendiamo sul serio il nostro risorgere nel tempo (fede) e nell’eterno (gloria).

Durante l’avventura estrema di Paolo di Tarso, risaltano alcuni chiari capovolgimenti.

L’uomo che va a far soffrire la gente per imprigionarla, e colui che “dovrà soffrire molto per il mio nome”.

Va per opporsi a Gesù, e Gesù lo sceglie come alleato.

Sparla di Gesù e dei suoi, e si ritrova nelle sinagoghe ad affermare che solo Gesù è il Salvatore.

Cammina verso Damasco, ed è atterrato.

Anania ha paura di quello scapestrato di Saulo, che è un persecutore, e, nell’avvicinarsi, lo chiama “fratello”.

Quale enorme energia sprigiona la stessa risurrezione, se provoca cambiamenti radicali!

Cambiamenti nella nostra vita: l’Eucarestia è un pane da noi assimilato, che ci assimila a Gesù, nella partecipazione della sua vita eterna.

Cambia la nostra paura della morte, in una serena attesa dell’abbraccio con il Padre.

Cambia la nostra sete di vendetta per il male ricevuto, in rimorso e poi in bisogno di rappacificazione, che si attua anche esteriormente, se il nostro offensore è disposto a ricevere e a donare il perdono.

Cambia il nostro cammino verso tappe prossime, in un andare avanti, scorgendo sullo sfondo il Padre che accoglie.

Si comprende chiaramente allora come Gesù è la via, e il cristianesimo, per la fede, è una via, non una semplice religione.

GCM 23.04.10  - pubbl. 08.07.10