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La continuazione

Perché leggiamo il Vangelo e ci immergiamo in esso?

Percé Gesù, risorto, oggi agisce come allora!

Il risorto, che nella vita ha vissuto e operato il bene, continua a operare il bene anche da risorto. Perciò leggiamo ciò che fece Gesù, per sapere ciò che fa oggi.

Gesù risorto è lo stesso uomo di Galilea. Un grande cristologo continua ad affermare ciò. Tutto lo spessore dell’uomo di Galilea, rimane nel Signore risorto.

Perciò noi leggiamo il  Vangelo, per scoprire il Gesù di oggi, e restargli accanto.

Questa realtà riguarda anche noi nel nostro futuro.

Una vita buone, si prolunga in una risurrezione buona, forse purgata da alcune incrostazioni spurie.
Però una vita cattiva, continua prolungata in una risurrezione cattiva: o, come dice Paolo, in una risurrezione per la condanna.

Questo ci induce a sperare o a temere per il nostro futuro e per il futuro dei nostri cari. Non per nulla i profeti ci avvertono che “questo” è il tempo del ravvedimento.

Gesù è l’emblema e il primo dei risorti. Lui è il criterio del nostro giudizio su di noi e sugli altri. Lui, santo, continua la sua santità, come dice la Scrittura. La santità non termina mai. Non necessariamente in un progredire misurabile, ma in una permanenza nello Spirito Santo.

Scoprire il Vangelo, è scoprire l’opera di Gesù oggi, ed è anche vedere il nostro futuro di domani.

Gesù ci avverte: chi ha orecchi intenda ciò che lui, e lo Spirito, dicono.

GCM 10.10.10, pubblicato 07.12.10