HOME

Home > Gesù RISORTO > Articoli 2010 > Gesù presente

Gesù presente

Il Figlio dell’uomo è signore del sabato.

In questa frase, considerando anche il contesto nel quale fu pronunciata da Gesù, si sottolinea che proprio in quanto uomo egli è signore del sabato. Infatti, nel contesto, erano stati i discepoli di Gesù a infrangere la tradizione di astensione dal lavoro nel sabato.

I discepoli avevano fame (anche nel giorno di  riposo si prova la fame, soprattutto se ci si trova all’aperto). Spontaneamente, sotto gli occhi di Gesù e dei farisei, i discepoli svellono delle spighe (quindi si era già nell’estate) e, sgranandole, si cibano dei chicchi.

La natura è prima di ogni legge, anche ecclesiastica, o tradizionale, o civile. E’ peccato, prima ancora che per l’inosservanza di leggi positive, l’andar contro le leggi e le esigenze naturali.

Gesù pone in cattiva luce sacerdoti e leviti, che per osservare le leggi della purità legale, lasciano morire un ferito. Porta come esempio di amore, il nemico samaritano, che segue il proprio cuore commosso.

Nell’uomo ferito, nei discepoli affamati, Gesù ritrova se stesso, che è “padrone del sabato”.

La sua presenza (di signore del sabato!) è sempre in chi si trova nel bisogno.

“Ebbi fame e mi sfamaste...”. Nel povero aiutato, Gesù colloca se stesso. E con lui, necessariamente, il Padre e lo Spirito Santo.

Questa presenza di Gesù nel bisognoso (e chi di noi possiede proprio tutto?) ci pone in attenzione davanti a ogni persona in difficoltà.

Se Gesù è presente in ogni persona in difficoltà, è presente anche nel pagano o nel musulmano in difficoltà. La carità pone nel cuore di un musulmano, proprio quel Gesù che il muslim nega!

GCM 16.07.10, pubblicato 02.10.10