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Gesù incompleto

Lo Spirito Santo mostra l’incompletezza di Gesù. Lo Spirito, dopo la morte di Gesù e la risurrezione, è colui che introduce a tutta la verità.

La carriera di Gesù, il suo compito, terminano con la sua morte. Poi un primo importante fatto, la risurrezione, aggiunge una nuova tappa alla sua esistenza. Altra aggiunta è l’invio del “suo” spirito nella Chiesa e in ciascuno di noi, per solidificare l’opera di Gesù (“del mio prenderà”). L’opera dello Spirito si attua nel tempo, e il tempo è in continuo sviluppo, è sempre incompleto. Gesù, quindi, proprio grazie allo Spirito rimane incompleto, aggiornandosi continuamente.

Paolo scrive:”Completo nelle mie membra ciò che manca alla Passione di Cristo”. Noi siamo delle minuscole schegge che, nello Spirito, portiamo nel mondo alcuni dati che mancano a Gesù.

Gesù incompleto, anche attraverso lo Spirito e attraverso noi, sarà mai completo?

Paolo, scrivendo ai Corinzi (1Cor 15), ci illumina. Alla fine, tutto si assumerà in Gesù, e Gesù si riporterà nel Padre, e così Dio sarà tutto in tutti. Il cammino di Gesù, e il nostro cammino in lui, grazie allo Spirito Santo che attira al
Padre, entrerà nella sua meta “finale”, che è il Padre.

Tutto in tutti. Forse il modo induista, per il quale il nirvana finale riporta tutti nell’indifferenziato, superando l’individualità, che è male in quanto plurale?

No: manterremo per sempre la nostra individualità, con l’intelligenza e l’affetto, che la compongono. Infatti essere tutto in Dio, è essere nella Trinità, dove le individualità dei tre, non si perdono, anzi costituiscono l’Unità.

GCM 24.05.10, pubblicato 19.11.10