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Verità menzognera

"Se la tua mano ti scandalizza, tàgliala!". Sono parole di Gesù, riportate nel Vangelo di Marco (9.43).

"Scandalizzare" nel Vangelo non ha lo stesso significato, che noi gli diamo secondo la nostra visione ristretta, che dello scandalo sottolinea l'impatto emotivo di meraviglia amara davanti a un accadimento disgustoso.
Questo scandalo ha un mero sapore estetico, superficiale e tanto inutile agli effetti umani.

Per il Vangelo invece lo scandalizzare indica un grave ostacolo, un impedimento a incontrare Dio, un inciampo sulla via del Signore.

Sotto questa prospettiva, perfino una mano, un piede, un occhio (evidenti simboli del vedere, dell'operare, del procedere) possono costituire inciampo. Provocano inciampo non solo a causa di un loro uso perverso, ma anche per la loro natura, per se stessi!

Mi spiego fermando la mia attenzione sullo scandalo, ossia sull'inciampo che viene provocato dall'occhio: il più evidente degli inciampi lungo il cammino verso Dio.
Noi non vediamo tutta la verità. Anzi! Noi per natura siamo "mendaci" (come troviamo nella Scrittura), menzogneri per natura.
Non è un bel complimento, ma purtroppo la faccenda è reale. Infatti noi vediamo solamente una parte della verità (e nemmeno tutta quella, come dimostra la nostra sconfinata ignoranza), e se pretendiamo di affermare che quella piccola parte è "la" verità intera, mentiamo gravemente.

Quale parte di verità ci manca? - Quella che ci dona la rivelazione compiuta da Gesù. Gesù aveva detto che lo Spirito Santo soltanto ci indica la verità tutt'intera. Verità intera: quella visibile (la parte che perfino il nostro occhio, per quanto miope vede) e quella invisibile (la parte che solo lo Spirito Santo, accolto dalla fede, è in grado di farcela scorgere). Senza questa parte, dovuta alla rivelazione, la verità intera ce la possiamo scordare.

Possiamo uscire dalla nostra menzogna naturale, se accettiamo la fede, e con essa, la verità intera.
Noi quindi ci scandalizziamo, cioè ci facciamo inciampare da soli, quando stupidamente pretendiamo che la nostra piccola verità sia la "verità".
L'occhio cisposo dobbiamo cavarlo (come dice il testo di Marco), per sostituirlo con l'occhio dello Spirito.

GCM, 23.05.02