HOME

Home > Gesù MAESTRO > Articoli 2002 > Verità, comodo

Verità, comodo

La voce del Profeta.
Di profeti abbiamo bisogno, e ne sentiamo la mancanza.
Però quando il Profeta parla, non tutti l'accettiamo.

"Un profeta è rifiutato dai suoi, dalla sua patria" disse Gesù, che di profezia se ne intendeva assai: decisamente se ne intendeva più dei profeti che vennero prima di lui, e più dei profeti, che pretesero parlare di Dio dopo di lui.
Gesù era lui "il Profeta". Se il profeta è chi parla in nome di Dio, Gesù è addirittura la Parola di Dio, espressa in un uomo. Non è un semplice profeta, ma è la stessa Parola di Dio, che il profeta ha soltanto il compito di trasmettere.

Perché il profeta è rifiutato?
La risposta sarebbe sostanzialmente facile, se non fosse una risposta umana penetrata dal condizionamento o addirittura dal disturbo di numerosi fattori emotivi e culturali.

Di fronte alla parola di Dio gli atteggiamenti fondamentali sono due: la ricerca della verità o la ricerca del proprio comodo.
Chi cerca e ama la verità, si pone davvero libero davanti alla Parola, non si difende da essa, ma vi si lascia penetrare.
Chi teme di essere disturbato nelle proprie comodità, alza barriere difensive davanti e contro la Parola di Dio.
La barriera difensiva più immediata risponde al classico: la prima difesa è l'offesa. E l'offesa più usuale contro il profeta, sono la contestazione, l'arzigogolo sofista, e, più radicalmente, l'uccisione del profeta.

I profeti sono scomodi, vanno contro i nostri interessi o le nostre tradizioni. Cacciamoli dalle nostre città, dai nostri giornali, dalle nostre televisioni, dalle nostre università.
Quindi: verità o comodo?

GCM, 04.03.02