Originalità
Quando Gesù non è bandito o dimenticato, i suoi avversari cercano di minimizzarlo. Uno dei modi di minimizzarlo, è quello di negare la sua originalità. Per condurre questa lotta (inutile!) contro l'originalità di Gesù e del suo messaggio, si impilano cataste di libri. Zoroastro ritorna utile non meno di Vishnù. Gli zeloti sono affiancati ai testi egiziani, la sapienza greca e quella cinese sono citate a larghe mani.
Siccome in ognuna di queste e di altre culture si coglie quello che si trova, magari solo accennato, in Gesù e nelle sue parole, alcuni proclamano che lui non è originale. Gesù sarebbe un iniziatore, Baha'i di allora.
Conclusione? Innanzitutto vediamo che nessun uomo è originale, neppure i denigratori di Gesù. Tutti ci serviamo di linguaggi e di immagini mentali, prese a prestito da altri. Eppure ciascuno di noi è originale. Irrepetibile. Infatti la parola "mamma" che io pronuncio è sì un prestito dalla mia società, però in quanto e come la pronuncio io, nessun'altra persona al mondo riesce a pronunciarla. "Mamma" di per sé non è che una parola ripetuta, ripetutissima, che troviamo presso tutte le culture. Eppure, quando io la pronuncio, essa acquista un unico valore e sapore: il mio!
Anche Gesù ha usato i termini mentali e linguistici della sua cultura. Era uomo e non poteva non farlo. Però nella sua bocca le parole acquistavano il suo sapore e il suo valore. Valore redentivo e creativo. Sapore umano e divino.
Le sue parole valgono perché lui le disse. Le stesse parole, adoperate da Buddha, da Zoroastro, da Maometto, hanno un altro sapore, facilmente eguagliabile da chiunque di noi.
GCM, 04.03.02
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