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Sistema

Per noi occidentali un pensiero non sistematizzato, è un non pensiero. È sintomatico scorrere qualunque testo di storia della filosofia, per scoprire che anche il pensiero di una persona, la quale non aveva affatto creato un sistema, sia invece inquadrato in categorie, create dallo storico.

Capita così anche per i Vangeli. Ci imbattiamo in teologie del Vangelo di Luca o di Giovanni. Sono ottimi lavori di ricerca, molto utili, ben condotti, talvolta perfino affascinanti.
Eppure, forse, non si bada a una qualità basilare dei Vangeli: essi riportano frasi e discorsi di Gesù, che spesso sono stati detti casualmente, a sprazzi, feritoie occasionali del mistero di Dio.

Il mistico che contempla una frase del Vangelo, la gusta, se ne imbeve, ne coglie il sapore intimo, ma non è per nulla interessato a scovare la logica sistematicità del pensiero. Per lui l'unico sistema è la persona di Gesù, grande e arcana.
L'esperienza della fede in Gesù, che tutti noi abbiamo provato, grazie a Dio, non si è inserita in un contesto sistematico, dentro di noi. Essa è avvenuta "casualmente", cioè secondo i casi della vita, nei quali ci siamo trovati.

Sappiamo che esistono grandi costruzioni teologiche, provvidenziali e lodate, all'apice della quali tutti riconoscono la "Somma Teologica" di S. Tommaso d'Aquino. Eppure io mi sento felice di appartenere a una corrente di spiritualità, che pur avendo tentato qualche sistemazione teologica, si è retta soprattutto sulle intuizioni del cuore. Questo a partire da S. Francesco d'Assisi, il grande mistico, che ha preferito fissare la sua esperienza di Dio, non nei libri, ma nella propria carne stigmatizzata.

GCM 30.06.02