HOME

Home > Gesù MAESTRO > Articoli 2002 > Sono io Parola di Dio?

Sono io Parola di Dio?

Nella storia del popolo cristiano, si elencano non pochi casi di persone, che si proclamano Cristo, e quasi sempre si è trattato di allucinazioni o di psicopatie gravi.
Eppure non è stato sempre così. Paolo di Tarso di sé dice: "Io vivo, ma non vivo io, in me vive Cristo". Francesco d'Assisi e Padre Pio, con la loro vita e con le loro stimmate, dimostrano che anche fisicamente Cristo è riproducibile.

Che scopo e quale funzione riveste la lectio divina nella dinamica della trasformazione in Cristo?

Alla lectio divina ci si accosta con molti svariati atteggiamenti. Ne ricordo tre.

  • Il disorientato: chi si trova, per caso, dentro un gruppo che compie una lectio divina (lettura della Sacra Scrittura). Questo avviene consuetamente per le persone che, durante un ritiro spirituale, accettano di partecipare a una lettura biblica programmata dagli organizzatori.

  • Il curioso: chi va ad "ascoltare" una lettura biblica. Egli è attento a ciò che viene detto, perché vuole soltanto imparare.

  • Il desideroso: è colui che partecipa alla lettura per farsi penetrare dalla Parola. Lentamente, con un esercizio continuo e rinnovato, che rifugga da una partecipazione casuale alla lettura, egli impara a sentire la Parola di Dio come parte intima di se stesso.

Questo percorso è un po' scabroso, richiede amore, coraggio e fatica, e porta a un'esperienza nuova di vita cristiana.
Per diventare un "desideroso" della Parola di Dio, la condizione di base è credere a Gesù Risorto. Chi è stato colpito dall'impensabile evento della Risurrezione si fide totalmente di Gesù. Tutto ciò che concerne Gesù diventa oggetto di amorosa e stupita ricerca. Il desideroso si scopre felice di diventare lui stesso Parola di Dio.

Cristo vive in lui, anche come parola stampata nel suo cuore, divenuta carne della sua carne.

GCM 17.05.02