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Alleanza

L'alleanza difficile, impensabile è quella con i perdenti. Tutti sono capaci di allearsi con i vincitori, o presunti tali. Ma allearsi con i perdenti è da pazzi. Anzi, se siamo prima alleati con uno che presumevamo potesse vincere, e invece egli, alla resa dei conti, perde, allora ci affianchiamo al vincitore di turno. In Italia, quella volta, dopo la caduta del fascismo, ci siamo trovati immantinente e quasi tutti fieri antifascisti, attraverso un cambiamento miracoloso, causato da una segreta catarsi cosmica.

Allearsi con i perdenti è da pazzi. Certo non è da gattopardi. Uno dei pazzi fu Francesco d'Assisi, che si alleò, vita natural durante, con gli ultimi, gli emarginati, i minori. Talmente si alleò con loro, che abbracciò la povertà. "Poverello" lo si dice, quasi per evitare lo schifo che la nuda povertà smuove dentro di noi.

Con i perdenti si alleò anche Gesù Cristo. Beati i poveri, gli sconfitti (cioè i miti, nel linguaggio aulico!"), i sofferenti, quegli illusi che amano la giustizia, che non si vendicano (misericordiosi). È beato, cioè alleato con il Regno dei cieli, tutto questo branco di sconfitti.

Ci sono persino delle persone che si oppongono a quest'alleanza. I peccatori - i primi alleati naturali di Gesù, insieme con i pubblicani e le meretrici (caro Gesù, sei in buona compagnia!) - sarebbero tutti naturali alleati di Gesù, ma molti di essi rifuggono da questo legame.

Per i credenti l'alleanza con coloro che perdono, presenta sullo sfondo una luminosità: Gesù, il perdente, risorto! "Voi l'avete ucciso - dice Pietro -, ma Dio l'ha risuscitato".
Gli uomini creano in gran perdente, uccidendolo. Dio crea il grande vincitore, risuscitandolo.

GCM 24.09.02