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Amare i nemici

Ecco una delle assurdità del Vangelo: amare i nemici. Il tema "am" genera il verbo am-are e il sostantivo am-ico. Il nemico è il non-am-ico, la negazione di amare.

Quell'amare i nemici è un assurdo nei termini e nella vita.
Infatti è più logico odiare il non-amico, e vendicarsi contro chi ci è ostile. E questa legge della reazione vendicativa ha guidato finora e continua a guidare l'umanità, depauperandola di risorse (per es. tramite gli armamenti e le distruzioni belliche) e rendendola feroce e paurosa. È la logica della morte.

Viene Gesù e trova il rimedio per risolvere alla radice il malessere umano: amare. Avvicina i due termini antagonisti: l'amore e il nemico. Propone l'utopia, l'impossibile.
Non la propone da visionario impazzito, ma da operatore concreto.
Un uomo concreto propone la realizzazione dell'assurdo di amare i nemici, e molti altri assurdi.

Chi ascolta Gesù, se l'ascolta davvero e con serietà, o almeno con il rispetto formale che si deve a ogni essere umano, viene scombussolato e disorientato.
Proprio come gli apostoli, davanti a certe proposte di Gesù: "è impossibile!".
Davvero è impossibile. Gesù però afferma che è possibile "ogni cosa", purché nel computo dei mezzi operativi umani si inserisca la forza di Dio: "È impossibile per l'uomo, ma nulla è impossibile a Dio!".

Senza Dio non si può amare il nemico. Sono senza Dio, alla pari, oggi Ebrei e Musulmani, che si combattono in nome di Dio!
Se solo Dio rende possibile l'attuazione dell'assurdo di amare i nemici, l'inizio di questo amore è la preghiera autentica, e la non vendetta messa in opera.

GCM 13.12.02