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Menzogneri

Non so se si diventa più amareggiati o divertiti, quando trattiamo con una persona che, con argomenti arrampicati sugli specchi, pretende di convincerti, spacciando per verità una sua menzogna.
    A me è accaduto spesso, anche l'altro giorno in una seduta di Consiglio di Presidenza.

A chi è menzognero, guai fargli il dono di controbatterlo! Lui è castigo a se stesso, e se tu lo controbatti sul piano della sua menzogna, ti rendi menzognero con lui. Lascialo dire, perché il sofisma è l'argomento degli stolti e dei deboli.

Evidentemente altro è l'atteggiamento di una persona convinta delle proprie idee, sebbene contrarie alle tue. Qui è necessario abbandonare l'ironia del silenzio, e rispettare l'altra persona, entrando in dialogo con essa. Un dialogo rispettoso della persona e della verità.

La difficoltà pregnante la si incontra nel saper distinguere la persona menzognera da quella veritiera, cioè la persona che merita divertimento da quella che merita ascolto.
    Il requisito principale è quello di ascoltare te stesso, di distinguere le tue idee di quando cerchi di ingannarti, dalle idee di quando guardi sinceramente dentro di te.
    Quando cerchi di ingannare te stesso, in te rimane sempre una segreta scontentezza. Quando invece non t'inganni si apre in te un'atmosfera di pace.

Perciò, partendo proprio dalla tua esperienza riflettuta e criticata, se uno te la "racconta" la storia, lo scopri che è lontano da ciò che sta dicendo, usa un discorso preconfezionato, il suo procedere o è stentato oppure è troppo sicuro, non sa guardarti bene negli occhi. Lui stesso è conscio che non ti può convincere, e se è sicuro di averti convinto è tre volte menzognero. Quando tu taci, può perfino accadere che lui s'illuda di esser nel giusto, aumentando in sé la menzogna.
    Analizza i colloqui del Vangelo: imparerai.

GCM      20.09.02