HOME

Home > Percorso META > Articoli 2002 > L'eco

L'eco

Una delle mancanze oggi ravvisate, è quella dell'eco.
L'eco naturale, s'intende. Oggi si fabbrica molte eco artificiali. Il suono viene manipolato (processato, si dice), per dare l'impressione dell'eco. I giornali e la televisione fanno un'eco amplificata di avvenimenti anche sciocchi. Gli ammalati ossessivi, riecheggiano idee, anche perverse, dentro di sé.
    In realtà manca l'eco naturale, quella che si forma dopo l'emissione della voce, e che degrada dolcemente fino a scomparire.

    L'eco naturale non è mai più forte della voce. Per essere ravvisata abbisogna di silenzio. Voce e silenzio sono necessari alla formazione dell'eco.
Purtroppo oggi la voce si amplifica e si prolunga (quanti di noi continuano a parlarsi addosso), ma il silenzio manca, quel silenzio che ci permette di ricuperare la voce, e ci induce a "riflettere" non "la" voce, ma "sulla" voce.

Perfino le nostre preghiere sono senza eco, prive di silenzi contemplativi. Quando entro in una chiesa, dove si celebra la messa, il sacerdote (o chi per lui) non ha terminato di recitare la sua formula, che sulla sua ultima frase già si accavallano le prime parole della risposta (rituale e biascicata) dei presenti, qualora decidono di aprire bocca.
    Quando mi presento tra i frati che recitano l'ufficio, i versetti di una coro sono accavallati dai versetti del secondo coro, in una corsa degna dei cento metri piani: l'unica cosa che interessa è dire tutto ciò che s'ha a dire, per terminare … il dovere.

L'eco, il silenzio tra una preghiera e l'altra, la pausa che permette all'eco di estinguersi e al cuore di godere, quelli mancano. Purtroppo!

GCM       06.09.02