Uomo-donna
Uomo-donna. Incontro ineludibile nella vita di tutti. Questo incontro si attua secondo svariate modalità.
La modalità più ovvia ed evidente: l'incontro cuore e corpo: ed ecco il matrimonio, la coppia.
Agli estremi destro e sinistro di quest'incontro, troviamo da un lato il semplice incontro di solo corpo, ed ecco, tra l'altro, la prostituzione; all'opposto l'incontro di solo cuore, ed ecco la sublimazione: Gesù e Maria di Betania, Francesco d'Assisi e Chiara, Francesco di Sales e la Chantal.
Tra il centro e gli estremi si pongono due posizioni intermedie: l'innamoramento e l'inibizione.
L'innamoramento non è amore e incontro armonico e stabile di corpo e cuore, però non è semplice incontro di soli corpi, perché il cuore vuole la sua parte. L'inibizione (causata da paura, da religione, da esigenze sociali, ecc.) non è armonioso incontro cuore e corpo, ma non è neppure sublimazione libera e felice.
Il realismo dell'incontro cuore e corpo, Dio l'ha visto e stabilito. Adamo ed Eva e il Cantico dei Cantici sono emblematici della gioia di Dio, quando scopre tra i suoi figli questo modo di amarsi.
Però molte persone (il numero è in aumento nella nostra società) si arrestano anche tutta la vita al semplice incontro di corpo, con passaggio da partner a partner (sia a pagamento, che gratuitamente).
Altre persone si ingegnano (o pretendono) di restare innamorate vita natural durante: fanno di tutto, perché la loro esistenza sia un perenne giorno di S. Valentino, corredato di cioccolatini e di personaggi di Peinet.
Un gruppo di persone, per scelta o per necessità, restano inibite lungo la vita intera. Desiderano e sognano, ma non sono capaci di attuare. Oppure chiudono per sempre il problema, rifiutando l'incontro con l'altro sesso.
Esistono ancora, e non sono poche, coppie sublimate. Felici del loro incontro, e felici di condensare la reciproca sessualità nelle regioni del cuore e della spiritualità. sono persone celibi, che si interessano, in modo intenso, di Dio e del prossimo. Tra queste annoveriamo un certo Gesù, che parlava di persone "castrate" per il regno dei cieli.
GCM 16.01.02
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