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Mistica e profezia

La contemplazione di Dio, il gusto della sua presenza, il godimento della mistica possono cadere nella falsità e nella negazione di Dio.
    Quando io ho gustato Dio e ho scoperto qualche piccolo lembo della sua grandezza, nello stesso momento che io scopro quel lembo, esso non mi appartiene più, esso diventa parte degli altri, la comunità ha diritto di conoscere il frutto della mia visione mistica.
    Io non sono il proprietario della mia scoperta di Dio. Sono il tramite per cui Dio si mostra al mondo. Perché la mia scoperta di Dio, è opera di Dio, attraverso il suo Spirito che abita ed agisce in me.

Il mistico cristiano non può chiudersi in sé. Egli deve diventare profeta.
Se il mistico cristiano si chiude in sé, forse imitando i buddisti o i sufisti, si allontana da Dio, proprio mentre si illude di essere più vicino a Dio.

Dio per essere fedele a se stesso, è Trinità. Dio è reciproca comunione di Persone. Ogni persona divina è se stessa, proprio perché si apre all'altra.
Gesù è il più grande mistico dell'umanità. Quante cose ha scoperto Gesù nei riguardi del Padre! Quante contemplazioni del Padre e degli uomini e del mondo!
La mistica di Gesù, diventava annuncio e insegnamento, cioè profezia. Poiché la sua scoperta resti eterna profezia lungo tutti i secoli, egli crea la "sua chiesa".
Quello che udite nel nascosto, annunciatelo dai tetti.

La visione mistica, che aiuta a scoprire Dio, è destinata ai giornali, alle televisioni, a internet.
    E' necessario che quanto io scopro di Dio, studiando, pregando, contemplando, sia vissuto come suo dono agli altri, ai fratelli.

GCM                06.08.02