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Ignoranza

L'orgoglio è marito dell'ignoranza.
     Più si è ignoranti, e più si presume di essere il centro della terra e del cielo. Dall'orgoglioso, il mondo e Dio sono chiamati a servire: il mondo attraverso lo sfruttamento di cose e di persone; Dio con la presunzione che stia ai nostri ordini, espressi alternativamente con la bestemmia o con la preghiera.

L'orgoglio si inizia da bambini. Il bimbo si vive come se esistesse lui solo, e tutto ciò che l'attornia, madre compresa, per lui è un semplice contorno della sua personcina. Il bimbo è ignorante del tutto, perciò ha diritto completo di essere egocentrico.

Poi, crescendo, il bambino vive la propria famiglia, come l'unico mondo. Da più grandicelli si crede il proprio paese come il centro della terra, e il paese vicino lo si snobba, e si lanciano sassi contro i ragazzi del paese limitrofo.

Da grandi l'ignoranza fa pensare la propria regione come l'unica regione, che deve disprezzare i terroni. E poi l'Italia come la nazione principe. E l'Europa come il centro della terra, lasciando in periferia (del modo di pensare e di intendere) sia l'Asia che l'Africa.

Viene poi il turno della terra, creduta il centro dell'universo, con le stelle da contorno. Quindi si scopre la centralità del sistema solare, la centralità della via Lattea.

Alla fine ci si accorge che l'universo è vasto, e che noi siamo un'infinitesima parte dell'universo.
     Eppure per il nostro orgoglio, per la nostra presunzione e per la nostra ignoranza, si apre un'altra prospettiva: noi conosciamo soltanto "questo" universo. La nostra ignoranza non ci permette di ammettere altri universi. La scienza positiva ci mantiene nell'ignoranza, perché non riesce a studiare altro che ciò che si vede. La scienza positiva ci mantiene nell'ignoranza, perché il "metodo sperimentale", forse suo malgrado, ci rende ignoranti, nonostante l'inno al progresso del positivismo e del razionalismo.

GCM, 05.04.02