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Due direttrici

Ho notato nei genitori due direttrici educative. Una è quella dei meno esperti nella vita e si riassume nello slogan "Devi fare bene ogni cosa".
    L'altra è di chi conosce serenamente la vita e si riassume nel detto "A tutto c'è rimedio".

La prima è seguita dai perfezionisti, che ancora non si sono accorti di non aver mai raggiunto la perfezione. Il bambino è spinto a far tutto bene, viene ripreso quando sbaglia, e finisce con il non far nulla per paura di sbagliare e di esser ripreso o castigato.
    Più tardi, a scuola, imparerà sulla propria pelle, che gli insegnati s'accorgono di lui, solo in occasione di qualche suo errore.

La seconda è seguita dalle persone umili, che non pretendono da sé più di quanto possono dare e che, quindi, danno sempre tutto ciò che sono in grado di dare. Il bambino non patisce l'ansia di dover compiere tutto perfettamente, ma si butta tranquillamente nell'azione, sicuro che, se va bene si sente felice e approvato, e se va male, c'è sempre la possibilità di rimediare: ossia egli è rassicurato, perché esiste sempre un'alternativa.

Anche noi, da adulti, oscilliamo tra i due metodi: perfezionismo con agganciate e legate a doppio filo la depressione e la scontentezza; possibilismo con annessa gioia per i risultati e fiducia per la possibilità di rimediare.
    Quando abbiamo scelto, realisticamente, la seconda alternativa, ci accorgiamo anche dell'opera dello Spirito Santo in noi, di quello Spirito che non richiede perfezione, ma fiducia, ossia fede nel Padre di Gesù e nostro.
    Quando Dio ci chiede fede, ci apre la strada a ricevere l'unica medicina della vita: la fiducia.

GCM      GCM 16.06.02