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Preghiera

     Dio è il perfetto, noi siamo limitati e carenti.
     Dio è la pienezza, noi siamo la povertà autentica, nonostante la spocchia di qualcuno.
     Dio è il dono, noi siamo la preghiera.
     Però è bello ricordare che Dio è amore che dona. Un amore tanto intenso da donare se stesso, tramite il Figlio.

     L'amore scardina le lontananze.
     Il perfetto e il carente, per mezzo dell'amore si incontrano.
     La favola di Cenerentola e del Principe, è l'espressione di un desiderio umano.      L'Incarnazione è l'appagamento incommensurabile di tale desiderio.
     La preghiera è pure una modalità di Cenerentola.

     Eppure anche Gesù, colui che trasporta in sé il perfetto, prega. In lui, quindi, si abbracciano preghiera e risposta: Uomo e Dio. Gesù rende sicura la nostra preghiera. Egli la trasforma da desiderio in certezza, da anelito a risposta.
     "Padre, ti ringrazio: tu mi ascolti sempre". "Chiedete ed otterrete".

     Lui, Gesù, nutriva sicurezza che la sua preghiera era esaudita. Questa esperienza, sublimamente da lui vissuta in occasione della risuscitazione di Lazzaro, egli la trasformò in insegnamento autorevole: "Bussate e vi sarà aperto".
     La nostra preghiera raggiunge Dio, perché è attuata dentro Dio: figli con il Padre accolti nello stesso ambiente di divinità, creato dal Figlio Gesù per noi. Noi ascoltati da Dio!
     Anzi noi, mirabilmente e commossamente audaci, che penetriamo nei gioiosi nascondigli della Trinità, riconoscendone la gloria (Gloria del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, come dice la preghiera cristiana), e costatiamo la presenza di questa divinità sulla terra; appunto, come in cielo così in terra.

GCM, 17.03.02