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Finalmente perfetti

Quante nevrosi a causa di una tentazione maledetta, che tutte le culture e tutte le pedagogie continuano ad alimentare!

Perché Adamo ed Eva precipitarono? Perché acconsentirono a quella tentazione.

Perché si allarga il numero dei depressi? Perché i drogati, gli sconfitti, i barboni? Perché non seppero resistere a quella tentazione: diventare perfetti!

Adamo ed Eva pretendevano di essere perfetti come Dio, conoscendo il bene e il male (ossia avendo in mano tutta la realtà, seguendo il linguaggio biblico). Essere perfetti con poco: mangiare un frutto, con intento magico.

La maledetta tentazione della perfezione fasulla e apparente, ossia metafisica come volevano i Greci. Non il semplice guadagnarsi il pane con il sudore della fronte, o mangiando beatamente i frutti spontanei, ricomponendosi dentro i confini pratici della nostra natura umana.

Non sappiamo più degustare la bellezza e la grandezza di essere uomini e donne, se bramiamo di essere perfetti alla pari di Dio.
   Non ci basta essere perfetti come è perfetto Dio, completi cioè nella nostra struttura umana, come Dio è completo nella sua struttura divina.
   Nel fondo del nostro cuore, creato da Dio, c'è tutto quanto abbisogniamo per rispecchiare Dio in noi : l'amare, il perdonare, il metterci tra di noi in relazione positiva. Vogliamo di più e non sappiamo che cosa.

Vedo persone che vagano per anni cercando una perfezione impossibile, anziché ritrovare se stesse per ciò che sono, e che potrebbero utilizzare subito, su due piedi, e che costituisce l'inizio della salita e della felicità.

Nel "Padre nostro" all'inizio accettiamo Dio perfetto, e alla fine accettiamo noi imperfetti, chiedendo pane e perdono! Altroché "panem et circenses": pane e divertimenti.

GCM     17-12-02