HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2002 > Apparenza

Apparenza

L'apparenza inganna. E' un vecchio adagio, che i nostri nonni ripetevano, per rendere prudenti i giudizi e le persone.
Eppure i nostri vecchi non riuscirono ad applicare il loro sapiente adagio, quando il buon Galilei, che passava le ferie nel vicentino, scoprì che il movimento del sole attorno alla terra faceva parte di quell'apparenza che inganna.
Quello che accadeva nel macrocosmo, volgendo il naso all'in su per seguire il sole e la luna, più tardi si ripeté quando la chimica e la fisica cominciarono a penetrare nel microcosmo e nel mondo subatomico, volgendo il naso all'in giù. A questo punto non fu il buon senso dei nostri avi, ma la togata accademia degli scienziati a opporsi. Il razionalismo e il positivismo avevano mietuto le loro vittime non nei campi del popolino, ma nelle serre delle università.

L'apparenza inganna ancor oggi, quando nuovi metodi di indagine e di sperimentazione fanno brillare davanti ai nostri volti, intuizioni nascoste, nel subatomico, nella fisiologia e nella biologia, nella costituzione dell'universo e nella visione olistica della realtà.

I bambini dovrebbero essere educati a mantenere viva la loro immaginazione per non cadere nei tranelli del buon senso e della scienza. Il metodo sperimentale è insufficiente a penetrare tutta la realtà. Che cosa mi può dire il metodo sperimentale, con le sue prove e i suoi protocolli sull'avverarsi di un atto d'amore?

Da sempre la Parola di Dio mi dice che l'uomo è apparenza e ombra. Da sempre mi indica di immaginare (poesia) e guardare (contemplazione) oltre l'apparente e il transeunte per imbatterci in Dio.
Ma siamo stati educati a non guardare "oltre".

GCM 27.08.02