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La mia misericordia

Beati i misericordiosi, troveranno misericordia.

La difficile arte di esser misericordiosi, viene indicata da Gesù. Se desideriamo felicità e beatitudine, doni di Dio e frutti del nostro operare, non possiamo prescindere dalla misericordia.

Misericordia fino all'estremo, fino all'irragionevolezza, fino a non essere guidati dai nostri risentimenti. Misericordia sempre.


Cominciare da noi. Noi non ci perdoniamo i nostri errori, le semplici nostre gaffes. Essere misericordiosi con le nostre deficienze, la nostra età, la nostra crescente ignoranza.

Essere sempre misericordiosi con le persone che davvero ci amano, in mille maniere diverse. Corre anche il pericolo di non esser misericordiosi (sgarbati, intolleranti, esigenti, indifferenti …) con le persone che ci amano.

La misericordia può essere esercitata anche verso Dio, quando esprimiamo la nostra impazienza e la nostra insoddisfazione contro di lui, perché non ripara subito i disastri da noi procurati. È difficile capire Dio, ma un po' di comprensione per lui non guasterebbe … anziché comandarlo! (Sì, perché le preghiere non raramente sono un comando latente lanciato verso Dio).

La misericordia infine verso chi ci fa del male o ci perseguita. La più improbabile. Almeno verso tra categorie di persone "ostili" è richiesta la misericordia.

Verso chi ci danneggia, ma non s'accorge di danneggiarci. I nemici ignoranti … e sono molti.

Verso chi ci danneggia con l'intento di farci espressamente del male. I nemici cattivi. Purtroppo ci sono anche di questi al mondo.

Verso chi ci danneggia con intendimenti religiosi. I nemici incancreniti. Come fu Paolo, quando perseguitava e cristiani. Come gli zelanti di ogni tempo, anche di oggi, che non capiscono che la fede, religione, osservanza dei voti (!), possono essere vissuti in molteplici maniere, che non necessariamente corrispondono alla maniera di chi, nei nostri gruppi e fuori di essi, magari in religioni alterne, ci perseguita in nome di Dio!


GCM, 27.05.03