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Avere e credere

Abbiamo ricevuto il battesimo, ma non basta. Se all'avere i doni non si unisce il credere ai doni, anche l'avere rimane sterile, infruttuoso.

Tutti gli uomini e le donne hanno lo Spirito di Dio, perché fin dall'inizio dell'umanità quello spirito è entrato come vita nelle narici e nel cuore dell'uomo. Tutti i cristiani hanno lo Spirito Santo, perché Gesù lo alitò sui primi anelli della catena della Chiesa, gli apostoli.

Mentre lo Spirito presente in ogni uomo rimane celato, i cristiani sanno, per dono di Dio, che la presenza dello Spirito è nel mondo. Credono nello Spirito che hanno.


La rivelazione della Trinità, che il cristiano accetta con gioia, non è una semplice curiosità su Dio. È una base per la fede dell'uomo. Credendo alla Trinità, noi crediamo nello Spirito operante in Dio e nell'uomo, come in cielo così in terra.

Il grande dono (privilegio?) dei cristiani, destinato a divenire dono per tutti, è quello di vedere il mondo e l'uomo con occhi limpidi, illuminati, perché con la luce di Dio vediamo la luce.

Vediamo perché crediamo.

Crediamo, perché abbiamo accettato Gesù come rivelatore.


La differenza tra cristiano e non cristiano si diversifica anche non nel dato oggettivo, poiché lo spirito di Dio percorre la terra, ma principalmente nel fatto soggettivo di credere a questo spirito. La fede fa la differenza. Solo la fede. "Chi crederà e sarà battezzato …". Però il Padre ha mandato il Figlio proprio per cancellare questa differenza, "perché tutti credano per mezzo di lui". La fede eleva la libertà umana a livello di Dio, dove ogni differenza è superata, perché lì Dio è tutto in tutti.

È triste accorgersi che molti battezzati, laici preti prelati suore e frati, hanno lo Spirito e non gli credono, sterilizzandolo in se stessi. Che Dio abbia pietà!


GCM, 27.04.03