HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2003 > Canterò la misericordia

Canterò la misericordia

Spesso siamo feriti per le cattiverie che ci vengono fatte, proprio da coloro che dovrebbero amarci e stimarci, non invidiarci anzi godere con noi per i nostri successi, che potrebbero aumentare la loro gioia.

Altrettanto spesso, e forse ancor più spesso, dimentichiamo tutte quelle persone o quelle circostanze che ci hanno aiutato, traendoci fuori da situazioni incresciose o fatali.

Eppure il ricordo di questi benefici ci riempirebbe talmente il cuore, da liberarci dalla tristezza, prodotta da coloro che ci trattano con cattiveria o con ignoranza. Saremmo educati alla riconoscenza, e, con questa, alla serenità e al sorriso.


Cominciamo da Dio: lui mi ha cavato fuori dall'orrore del nulla, per aprirmi al vivere, mi ha estratto dalle tenebre per illuminarmi con la luce di Gesù. E mia madre: quante volte mi ha salvato da malattie e da pericoli mortali, mi ha liberato dalla fame e dalla sporcizia. E mio padre, che mi ha protetto dall'animale inferocito. E quel signore, che riconoscerò soltanto in Paradiso, il quale mi ha salvato mentre stavo per annegare. E i miei insegnanti … la fila di persone che mi hanno salvato è infinita.

E nei tempi più prossimi: chi mi ha soccorso nella malattia e nelle tristezze. Chi ha voluto collaborare alle mie iniziative. Chi mi stimola a produrre idee e sentimenti, per le prediche, per le conferenze, per gli articoli pubblicati anche in questo sito.

Chi mi saluta ogni mattina, lanciandomi il cordiale "buon giorno", e aprendomi alla giornata con il sorriso.


Canterò per sempre le misericordie di Dio: così mi suggerisce il Salmo. Ogni atto di gentilezza e di amore è una misericordia di Dio verso di me. Perfino chi si rivolge a me per ottenere la mia misericordia è un atto della misericordia di Dio verso di me.


GCM, 14.06.03