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Bontà e cattiveria

La fede considera il mondo come il risultato di un'operazione di pesca. Alla fine sono captati dalla stessa rete pesci mangiabili e pesci immangiabili. Alla cernita, si scartano i pesci immangiabili. Bene e male sono compresenti nel mondo. Anche dentro di noi. Il male sta nel cuore dell'uomo.

Gli uomini sono cattivi, Dio è buono, totalmente buono. "Uno solo è buono" dice Gesù.


La cattiveria dell'uomo è tanto perfida da presentare ai bambini e ai sudditi un Dio cattivo, vendicativo, castigatore. Mascherano Dio della propria cattiveria. Proiettano il male su Dio buono.

Santo, per i latini, era sempre un Dio vendicativo: sanctus, uno che sancisce il castigo a chi non osserva i patti commerciali (imposti dal più forte). Un dio da mercato e protettore dei furbi e dei potenti a scapito della povera gente.


L'uomo è cattivo. La sua cattiveria o prima o poi gli ricade addosso come punizione.

Dio è tanto buono, da rendere buoni anche gli uomini cattivi. È tanto buono, che non solo rifiuta la maschera della cattiveria, che i potenti gli affibbiano, ma è tanto potente da vincere ogni male, perfino quella cattiveria raffinata, che è il peccato. Dio perdona quel peccato, che gli uomini s'ingegnano a commettere.


Dio è buono e inietta la sua bontà non solo nella creazione, ma anche dentro gli uomini cattivi, infilando dentro di loro suo Figlio, Gesù. Gesù è bontà di Dio fatta carne. Bontà che vince sempre il male con il bene.


Il bene sgorga dalla fonte eterna, che è Dio.

Eppure anche l'uomo può diventare fonte che zampilla verso la vita eterna, vita cioè di Dio, e quindi di bontà.

L'uomo vince il male con il bene, a condizione che creda in Gesù, grazie al supporto dello Spirito Santo, come ci fa comprendere il Vangelo di Giovanni.


GCM, 31.07.03