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Familiari nemici

I nemici sono dentro la famiglia, ci avverte Gesù nel Vangelo di Matteo (c. 10). La realtà è questa: i nemici sono quelli che vivono con noi quotidianamente, perfino quelli che sembrano confessare la stessa fede. Eppure è proprio la fede che ci separa da loro. Se tutti i membri di una famiglia o di una comunità e di un ufficio (altro tipo di moderna comunità) o di una scuola o di un kibbuz, avessero la stessa fede nella tensione del loro cuore, nella comunità regnerebbe la pace.

La fede divide. Lui è venuto a portare la spada, anche nella comunità formalmente cristiana, è la fede che crea la separazione.


Infatti la parola di Gesù va presa sul serio. Per esempio, se in una famiglia o in una comunità, qualcuno s'azzarda incautamente (e purtroppo convintamente!) di proclamare "il padre (padrone) sono io!", "la madre sono io!", "il superiore sono io!" (mai udite simili frasi?), allora manca la fede nelle parole di Gesù: "Il Padre è soltanto quello dei cieli, voi siete tutti fratelli".


Esiste una sola gerarchia reale, per chi vive di fede: "Ogni cosa è vostra, voi siete di Cristo, Cristo è del Padre". Le altre gerarchie sono frutto della paura, dell'ambizione e della crudeltà di uomini.

Il confondere gli incarichi (carismi) con una scala gerarchica, è frutto del male, che serpeggia dentro e fuori la società, dentro e fuori la Chiesa. Il coordinatore nella chiesa non è il profeta né l'apostolo, ma non è neppure superiore al profeta e all'apostolo. Siete tutti fratelli.

In una famiglia dove si erge un padre padrone si è già dimenticato che solo Gesù è il centro della famiglia. In essa ci sono molte "mansioni" (padre, madre, figli, ecc.), ma uno solo è il Cristo. Quando un membro della famiglia (o di una comunità) si accorge di questa verità e la vive, subito trova i nemici dentro casa, che vogliono imporre la gerarchia umana contro la comunione di fede.


GCM, 14.07.03