HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2003 > Amico

Amico

Ecco una domanda inesatta, che io ho sentito rivolgermi non solo da bambini (forse tu, Mario, ormai navigato professionalmente, non ricordi di avermela rivolta … e ora chissà dove sei, amico!), ma anche da adulti (che poi affermano di "aver perso le amicizie").

Amici non si diventa: ci si trova già amici, o non lo diventa più o quasi.


Due persone si incontrano perché hanno la stessa passione per i francobolli (o per il vino, le carte, le donne, il calcio …) e "diventano " amici.

L'amicizia non fiorisce perché si hanno degli interessi analoghi. In questo caso si diventa compagni, conoscenti, colleghi, o altro. Amici ci si ritrova quando il riferimento cardine della vita (non solo la livello intellettivo) è sperimentato con la stessa intensità da tutte e due le parti. Si tratta del riferimento cardine, sul quale si riversa ogni attesa e ogni gioia, senza del quale la vita non avrebbe senso.


I riferimenti cardine, dentro i quali vivere l'esistenza con passione che non si spegne, non sono molti.

Gesù ne richiama alcuni: Dio e Mammona, legge e libertà, famiglia e celibato … E questi riferimenti seguono una certa gerarchia, all'apice della quale c'è Dio.

Si prospetta l'amicizia nella consonanza intima nella passione amorosa per Gesù. Gesù vissuto, Gesù vita, Gesù scoperto nuovo ogni giorno. Non il Gesù statico della pietà o dei catechismi, ma il Gesù dinamico di ogni ora.


L'amicizia, per chi vive per Gesù, può accadere soltanto nell'incontro con Gesù. Altre persone saranno compagne, anche carissime, nel condividere psicologia, volontariato, convento, musica, vacanze al mare, serate in discoteca. Ma chi crede davvero, scopre amici soltanto nella fede.


GCM, 06.08.03