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Chiesa

Si incontrano ancora persone credenti, che temono la libertà. Esse cercano spasmodicamente le indicazioni date dall'apparato ecclesiastico non soltanto per confrontarsi e armonizzarsi, ma per adeguarsi perfino forzosamente ad esso, pur di non decidersi liberamente per la libertà.

Nella chiesa non sanno distinguere il contenitore ("Vasi fragili" li definisce Paolo, osservando quanto avveniva riguardo a se stesso e attorno a sé, già nei suoi tempi: tempi di sempre!), dal contenuto. L'organismo chiesa sempre rinnovabile, dal contenuto Gesù risorto ed eterno.

Il contenitore, con tutti i suoi riti, i suoi precetti, le sue istituzioni, non è Gesù, se non in quanto continua l'azione e la persona di Gesù.

La storia della chiesa, è lì a indicarci come il contenitore è cambiato e cambia per adattarsi ai tempi, assumendo modalità dalle istituzioni umane, adeguandosi alle diverse fasi del loro stesso evolversi.

Forse è inciampata nell'adattarsi più ai tempi (moda culturale spesso estratta), che non alle esigenze delle persone (figli di Dio nel loro concreto essere, sentire, operare). Il Vangelo resta, la Chiesa cambia, pur dovendo mantenere fedeltà al Vangelo.


Una seconda distinzione molti credenti e praticanti non sanno attuare: quella fra il pubblico e il privato, fra il socio-ambientale (guidato dalle leggi) e il personale (guidato dalla psiche e dalla coscienza).

Non tutto ciò che è indicato per guidare un comportamento collettivo (per es. le regole liturgiche … che non sono neppure eterne!) deve poi ripercuotersi nelle libere scelte individuali e personali.

La libertà umana (voluta dal Padre e per la quale Gesù è vissuto, è morto ed è risuscitato) se attuata, è essa la prima forma di lodare il Creatore.


GCM 17.01.03