HOME

Home > Chiesa UMANA > Articoli 2003 > Vedere

Vedere

Soltanto l'uomo ha coscienza della propria morte, del destino a morire. Gli animali semplicemente muoiono.

Prendere coscienza è introdursi nel soffrire. Perciò la fuga nell'alcool, nella droga, nel sesso, avviene proprio perché in essi si perde la coscienza.

Adamo ed Eva ne erano avvertiti: se prenderete coscienza, ne morirete. Da allora noi uomini viviamo quotidianamente accompagnati dalla morte.


La grande salvezza inventata da Dio e accolta da Cristo e dai cristiani, è data dalla sicurezza della vita eterna. Le altre salvezze sono effimere e svaniscono appunto davanti alla morte.

Il conoscere (il peccato di Adamo!) ci ha dato la coscienza della morte, la fede ci dona la coscienza della vita eterna e della risurrezione.

La libertà si attua con il nostro optare per la vita eterna o per la morte.

La scelta non è tra vita e morte. Infatti la nostra vita si risolve con la morte. La scelta libera possibile è tra vita eterna e morte. Heidegger avvisa. Vita eterna: cioè vita che permane viva indefinitivamente.


L'inebriamento non fittizio per la vita non è possibile se non proiettato nell'eterno. Godere la vita è godere l'eternità.

"Mi godo la vita. Al dopo non penso". Lo dicono molti, soprattutto se giovani e possibilmente ricchi. Hanno ragione, ma spesso non conoscono la vita. Non conoscono ogni aspetto della vita.

Non ne conoscono l'irroramento di eternità. Perciò non possono davvero "godere" tutta la vita, ma si fermano soltanto a sfruttare quella parte della vita, che muore.

Noi, in Gesù, siamo lanciati molto più in là, più avanti.


GCM, 02.02.03