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Fiori e godimento

“Per il mio compleanno, mio marito non mi ha regalato neppure un fiore”. Questa frase si ode ripetutamente, sebbane non da tutte le donne.

Offendersi per la mancanza di fiori, oppure goderne? Dipende dai punti di vista. Offendersi per la mancanza di attenzione, se proprio si tratta di dimenticanza. Anche in questo caso sorgono diverse eccezioni. Per esempio, il marito si ricorda in altre occasioni, che non sono il compleanno; oppure in altri modi, che non sono i fiori.

La donna è più attenta ai fiori, ne orna la casa, li offre alla chiesa. Forse in lei permane l’atavica cultura della coltivazione, mentre nell’uomo resta la tendenza ancestrale della caccia.

Però se l’uomo non si ricorda dei fiori, potrebbe essere anche motivo di gioia. La poca tendenza a curare i fiori, può anche essere una manifestazione inavvertita di un carattere della mascolinità.

Ho notato in persone maschili, di indeciso orientamento sessuale, una forte tendenza a curare i fiori. Fiori dappertutto, cura estetica delle superfici delle cose, delle superfici del proprio corpo. Una volta si diceva che la barba è l’onore di un mento mascolino.

Ho notato che spesso i maschi che amano ornare la casa di fiori, hanno un cammino paritcolare, camminano con un passo danzante. I danzatori maschili, per esercitarsi bene incontrano più difficoltà nell’eseguire la spaccata. Ciò si deve alla differente configurazione del bacino. Chi ha un passo di danza, se maschio, tende a ingrossare fianchi e natiche. E’ noto che il più conosciuto danzatore esercuitava l’omosessualità. Meglio quindi pochi fiori.

GCM 04.03.11, pubblicato 22.05.11