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La pazzia

E’ scritto che i valori cristiani, quando sono staccati dalla loro radice, impazziscono. Un particolare: la fraternità umana, quando è staccata dall’unico Padre, può produrre frutti di morte.

Anche la rivoluzione francese proclamava la fraternità: finì con l’uccisione dei fratelli stimati nemici, degli uguali rivoluzionari che si ammazzavano fra  loro.

Anche la rivoluzione comunista partì con l’idea di aiutare i proletari, i poveri; e finì con l’uccidere non  solo lo zar, ma milioni di povera genete.

E’ l’impazzimento di valori, strappati da quella radice umana, che il cristianesimo aveva accolto, perché finalmente Gesù aveva fatto scoprire la vera fonte oggettiva di ogni valore umano: il Padre!

Talvolta questa pazzia si scatena anche dentro di noi, quando l’amore che ciascuno deve portare a se stesso, e che è destinato a “salvarci”, si tramuta in egoismo, ossia in quel falso amore per noi stessi, che produce aridità, scontentezza, amarezza.

Ogni persona è dotata di valori, perché ogni persona è un valore, soprattutto agli occhi del Padre. Quando ci dimentichiamo di essere figli del Padre e protetti dalla sua bontà, e crediamo di difenderci da soli, comincia la peggiore delle rovine: la solitudine.

Ogni anche piccolo distacco da Dio, per assumere una illusoria indipendenza, ci castiga con l’escluderci dall’Eden, ossia dal contatto con Dio, quel contatto che rende la nostra vita vivibile.

Oggi, purtroppo, la pazzia si è propagata. E quindi suicidi, omicidi, terrorismo, odio reciproco e quant’altro manifestano la pazzia dentro la quale oggi si vive a ogni livello, la confusione che disorienta tutti: politici, clero, povera gente.

GCM 13.11.10, pubblicato 21.01.11