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La semplicità

Devo riconoscere che il capirci è molto difficile. Ecco, perché ci risiamo.

Domenica infatti la cara e artistica Piazza S. Lorenzo si è trasformata in vivaio di piantine, uscite da mille serre. Il fatto è un incitamento alla primavera, affinché esca finalmente.

Però emerge un “ma”. Ancora una volta la facciata di S. Lorenzo non è stata rispettata. Tempo fa le galline si erano appollaiate appiccicate alla Chiesa. Adesso si appiccicano le piante. Il risultato non cambia. L’entrata al convento è letteralmente ostruita. La piazza inzeppata.

Forse è meglio dar per scontato che gli organizzatori della manifestazioni e i responsabili “competenti” non sono eccessivamente interessati al decoro e alla religiosità, ma il commercio e il plateatico sono all’apice di ogni pensiero.. eppure una buona previsione era stata espressa durante lo scempio natalizio di Piazza S: Lorenzo. Dai responsabili mi era stato promesso che l’occupazione di Piazza S. Lorenzo, con l’inizio del 2011, sarebbe stata regolata, per difendere il decoro della stessa piazza, e il rispetto del Tempio. Se la regolamentazione si è attuata domenica scorsa, deve esser stata una regolamentazione molto discreta, quasi invisibile.

Io avevo indicato, già da parecchio tempo, di preparare e di imporre agli occupanti commerciali, una semplicissima mappa della piazza, con l’indicazione delle aree da lasciar libere, non occupate, e con l’indicazione
della volumetria consentita per non bruttare piazza e tempio.

M’avvedo che le indicazioni di una semplificazione è forse inattuabile in un paese, dove la complessificazione di cose semplici è un rito che ha infettato anche i tanto decantati comitati per la semplificazione nazionale.

GCM 15.03.11, pubblicato 19.03.11