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Paradiso

Nessun luogo in terra è paradiso. Non la famiglia, non il lavoro, non i conventi, non la strada.
     Forse un po' di paradiso è assaggiato durante le vacanze (se non capitano influenze, insolazioni, furti...). Ma dopo la pausa paradisiaca delle vacanze, riprende la vita solita: lavoro, incontri, stanchezza, incomprensioni, invidie.

Eppure ogni giorno è possibile ritagliare uno spazio di Paradiso: il raccogliersi in Dio. Purché sia il raccogliersi silenzioso e abbandonato in lui. Parola di Dio e preghiera dell'uomo, spesso, anche a fatica. C'è anche il momento del silenzio. Nulla ci dice la Parola di Dio, per quanto tentiamo di penetrarla, e nulla sappiamo dire a Dio. E' il Paradiso del silenzio. La mente non sa dove posarsi, e frequentemente il timore del vuoto spinge a fermarsi su futilità oppure sulle nostre difficoltà.
     La costanza e la fedeltà ai paradisi quotidiani, parlati o silenziosi, è già preghiera, e il riuscire a pregare è già un dono.

Per riuscire a costruire e a godere queste fette di Paradiso, è necessario permettere che dal nostro profondo esca impellente questo bisogno di Paradiso.

Poi è necessario interpretarlo correttamente.
Quanto spesso scambiamo questo bisogno di Paradiso con il bisogno di divertimento, di svago, di sesso!
     Il Paradiso in terra è al di là, perché esso è quel "sia fatta la tua volontà in terra come è fatta in cielo".      Esso è l'attivazione della trasparenza, al di là di ogni immanenza e senza pretesa di essere trasferiti nella trascendenza.
     Quella trasparenza di Dio, che in Gesù ha avuto culmine e suggello, grazie al dono dell'incarnazione, dono per Gesù e dono per ciascuno di noi.

GCM  12.09.03