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Quale approvazione?

A Nazareth e a Cafarnao la gente ammirava Gesù. Poi, toccati in qualche tasto debole, i nazarethani tentano di ammazzare Gesù, che se la svigna.
     Il cuore dice loro che Gesù è un valore, eppure non si oppongono alla condanna di Gesù. Alla voce del cuore attendevano arrivasse una conferma: che anche le autorità religiose approvassero Gesù.
    Queste invece si opponevano a Gesù, lo contrastavano, tanto che Luca, nel descrivere la vita della chiesa primitiva, si meraviglia che anche i sacerdoti avessero abbracciato il Vangelo.

La lotta tra il cuore che ama le persone e la libertà, e l'autorità che teme la libertà e non ama le persone, si rende sempre aspra. Si inasprisce di più, quando qualcuno crede alla libertà, per la quale Cristo ci ha liberati, e agisce in conseguenza.
     L'autorità (anche le minuscole autorità di una famiglia, di un ufficio, di un convento) si adontano davanti a una persona libera e la perseguitano.
     Come difendere con forza la libertà, acquistata con la fede in Gesù, e ostacolata dalle autorità, perfino in nome di Dio ("crederanno, perseguitandovi, di rendere culto a Dio!"), tanto da non perdere il dono profuso da Dio?

Se la libertà viene da Gesù, l'unico rafforzamento nasce dal "conforto" dello Spirito Santo, cui va affidata la nostra libertà. "Conforto", cioè forza insieme, la nostra piccola forza con la potenza dello Spirito.
     La lotta tra libertà e autorità è perenne. Anche l'affidarci al Padre, affinché difenda in noi la "sua" libertà, donata da Gesù, deve coesistere e rinnovarsi ogni volta che gli stolti perseguono la nostra libertà, con il preconcetto che noi si possa usare male della nostra libertà, come essi (superiori o sudditi) stanno usando male della loro libertà.    

GCM,12.12.03