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Mistica

La fede nostra dipende da Dio e da noi. Dio la dona dall'eternità, noi liberamente l'accettiamo nel tempo.
     L'esperienza intima, mistica di Dio dipende solo da Lui. Noi ci disponiamo attraverso la costanza della fede, ma il cuore della fede, ossia l'esperienza mistica, si attua soltanto quando Dio decide. Quando, perché, come? Lui solo lo sa. Da bambini, da adulti, da vecchi? Lui solo sa come e quando.

La fede è un dono, la mistica è un dono. Tra loro sono unite. La fede si completa nell'esperienza del cuore, nel senso dello Spirito, nella certezza intima che noi nutriamo di Gesù e del Padre, nella spinta dello Spirito Santo.
     Già la fede è un'esperienza mistica. La gioia, che la fede produce, è già esperienza mistica, che pervade la nostra vita, imbeve il nostro cuore. Però questa è un'esperienza incipiente: è mediata dal credere. Invece esistono stati interiori, nei quali il rivolgerci a Dio non passa attraverso la fede, ma è un diretto stare con lui.
     Questo è un dono. Ma non è un dono straordinario. E' riservato a tutti i credenti, a tutti quelli che si rivolgono a Dio.

In questa esperienza del cuore, riscaldato dallo Spirito, non avviene una fusione, un perdersi nell'indistinto, un non essere più noi. Anzi l'esperienza mistica cristiana accentua la differenza tra il Tu infinito e l'io creato. Oppure proprio l'abbraccio profondo con il Tu, riempie di infinito, di immenso l'io creato.
     Allora con profonda gioia del cuore si esclama estasiati il Tu di Dio.

Solo i puri di cuore vedranno Dio. I bambini vedono Dio e sono mistici (purché i genitori trasmettano la fede!). Forse anche gli anziani, purificati dalle loro pretese di essere chissà chi, attraverso le sofferenze raggiungono la purezza del cuore, che permette di vedere Dio.

GCM 06.02.04