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Profeti e re

Il profeta di Dio si nasconde tra le pieghe della vita quotidiana e nelle persone che noi crediamo più insignificanti.
     Tutti abbiamo un profeta in casa: nella nostra famiglia, nel nostro gruppo, nella nostra comunità. Abbiamo un profeta nel ristretto della nostra persona: lo chiamiamo coscienza. La coscienza può essere un falso profeta o un profeta autentico, ciò dipende da come la "nutriamo". Se è nutrita solo di televisione, di giornali, di romanzi e di chiacchiere, evidentemente la coscienza diventa falsa. Se è nutrita di parola di Dio e di Spirito Santo, la coscienza è profeta autentico.

Se ci rivolgiamo fuori casa, possiamo incontrare anche il "grande", ma non l'autentico.
     Nel tempo del profeta Eliseo, la Scrittura ci riferisce la guarigione di Naaman il Siro. Nell'episodio troviamo tre livelli di pensiero: il pensiero dei grandi, il pensiero dei piccoli, il pensiero del Profeta.
     I grandi: re di Siria, re di Israele, ministro Naaman. Un re chiede all'altro re di guarire Naaman dalla lebbra: gioco di diplomazia, paura dei grandi. Naaman si sdegna, quando il profeta (che non l'incontra... come? non si sente onorato il profeta dal poter conferire con un capo di governo?) gli indica di lavarsi nel Giordano.

I piccoli: la schiavetta che parla di Eliseo, e i servi di Naaman, i quali con un po' di buon senso dicono al padrone di adeguarsi alle parole del profeta.

Il profeta: indica il processo di guarigione secondo un formulario nuovo: tuffarsi nel Giordano...seguendo l'ordine di Dio.
     Ha ragione il profeta.
     I piccoli sono alleati al profeta, non hanno pretensioni, paure, preconcetti.
     Dei piccoli è il regno di Dio.

GCM 15.03.04