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Storia inutile

L’altro giorno un giovane di “belle speranze”, un trentino all’università, mi disse che non gli interessa Gesù, perché i libri che ne parlano non sono credibili.

Al mio osservare: ”Nemmeno Giulio Cesare è esistito, perché ne parlano i libri antichi”.

Risposta mirabile : ”Appunto nemmeno Cesare è esistito”.

Il giovane non aveva tratto le conclusioni: non esiste la storia tutta, perché ne parlano i libri, e chissà se essi sono degni di fede.

La mia ovvia conclusione: nemmeno tu sai se sei nato, perché ne parla tua madre. Per te la storia comincia solo quando tu avevi circa cinque anni. Prima, il vuoto dell’incertezza e quindi del dubbio.

Quel giovane studia all’Università, e io non capisco se si fida dei libri sui quali studia … e se, alla fine, egli è sicuro di esistere, dal momento che della propria nascita non ha un ricordo diretto.

Però, dice, se io sono vivo è perché sono nato. Ossia è sicuro della propria nascita non perché gliela documenta sua madre, ma perché egli arguisce in modo speculativo e logico. Ciò che per noi è logico vale, ciò che è semplicemente documentato non ha valore.

Tuttavia non la logica ha valore per lui, ma solamente la “sua” logica.

La logica degli altri non può essere accettata. La ricerca storica non ha valore perché non rientra nella sua logica. Anche la sperimentazione, se non risponde alla sua logica, non può tenere.

Domani lavorerà nella società: quale sarà la logica e la sperimentazione attuate nella società?

19.07.14