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Atei e paura

I cosiddetti atei negano Dio. Ossia hanno paura di Dio.

Infatti noi neghiamo tutto ciò che ci incute paura. Neghiamo il nemico, odiandolo, denigrandolo, ammazzandolo. Neghiamo le nostre numerose debolezze, evitando di guardarle in faccia, mostrandoci sempre sicuri e perfino strafottenti, imponendoci sugli altri.

I bambini davanti a una situazione terrificante, chiudono gli occhi, e per loro la situazione non esiste più.

Quindi chi nega qualunque realtà o situazione, lo fa sempre con un sottofondo di fifa, ammessa o nascosta (ossia negata per paura: è la dinamica della paura della paura!). Così è di chi si dichiara - o si illude di essere - ateo.

Forse sarebbe bello che ogni ateo dichiarasse di quale dio è negatore. Perché troppo frequentemente l’ateo nega il dio della propria immaginazione, della propria fantasia. E questo non solo perché Dio è invisibile, ma anche perché siamo noi, che nella nostra fantasia spesso creiamo piaceri e dolori.

La paura di Dio è ovvia. La Bibbia fa affermare a molti: “Chi può vedere Dio, senza morire?”

Se riuscissimo a vedere Dio per come è, noi scoppieremmo. E’ troppo grande, per essere contenuto dalla nostra intelligenza. Perciò vedere Dio come è, ci porterebbe a “crepare“, come avverrebbe a un otre stracolmo eppure compresso.

In ogni persona si trova la capacità di credere a Dio, e di non credere. Ad aiutare la scelta di credere, per noi, di Cristo, è presente Gesù e il suo Spirito. A superare il nostro ateismo personale, ecco la facilitazione della fede: “Chi vede me, vede il Padre!”

Ad ogni insorgere della nostra quota interiore di ateismo, appoggiamoci a Gesù, creatore e salvatore della nostra fede.  

GCM 15.09.13