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Due maternità?

Il motivo del canto “Magnificat” di Maria è semplice e immenso: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”.

Dove sono le “grandi cose”? Nell’essere potente, ricca, celebre, regina? Nulla delle grandezze, che molte ragazze oggi desiderano. Le grandi cose, per Maria, sono la sua maternità. Il semplice desiderio di una donna comune e umile è la maternità. Nello specifico: “quella” maternità, circondata da mistero.
Ma maternità certa.

Evidentemente i contorni della sua maternità, agli occhi della ragazza Maria, non sono chiari. “Figlio dell’Altissimo”, “Sarà santo”. Prospettive immense oggi per noi, dopo che Scritture e tradizioni ci hanno parlato di Maria. Anch’essa capirà il senso della propria maternità, soltanto dopo il giorno della Pentecoste.

Ma, quando cominciò ad essere madre, ossia il giorno del concepimento di Gesù, Maria comprese sicuramente una cosa sola: che doveva compiere la volontà di Dio. Eppure compiere questa volontà fa esplodere il “Magnificat”.

Maria amerà sicuramente quel figlio, non perché l’abbia voluto, né per il modo con cui è venuto, ma perché esso è intriso della volontà di Dio, che è volontà di vita.

Di fronte alla maternità accettata e poi voluta da Maria e da Giuseppe, vedo altre genitrici, che non riescono mai ad essere madri.

Sto osservando una donna, che impedisce al figlio di togliersi a un lento suicidio. Sembra che voglia facilitare la sua morte impedendogli approcci con terapeuti, i quali potrebbero far uscire il figlio dalla scelta alcolizzante che egli percorre.

Genitrice perversa, che senz’altro non sa che cosa sia la “volontà del Dio vivo!”.

31.05.14