HOME

Home > Societa' MONDO > Articoli 2014 > Scienza e Gesù

Scienza e Gesù

Nelle mie ricerche ho dovuto adottare alcune metodologie: quella della vecchia teologia (in verbo magistri), quella della filosofia (interrogare tutto per individuare le cause e l’ultima causa), quella della scienza positiva (osservare il fenomeno con le sue variabili e ricercare le origini).

Mi sono accorto che il metodo scientifico è il più consono al metodo di Gesù. Anche le scienze religiose esegetiche lo seguono.

Gesù infatti guarda l’uomo, lo penetra con lo sguardo e con il cuore, ne “svela” tutte le possibilità e le dinamiche e indica di attuare tali dinamiche in vista della “salvezza” umana. Notiamo che “salvare” è conservare l’uomo a se stesso e al suo destino primordiale.

Quando nell’800 e all’inizio del secolo scorso si opponevano scienza positiva e religione, mi sembrò di sentirne l’inconsistenza. Da un lato l’opposizione e, forse, la contraddizione, erano chiare, se la religione era condotta sul filo di una speculazione parafilosofica. Dall’altro lato invece le cose si rinforzavano l’una con l’altra, quando nella religione si faceva emergere la dinamica della rivelazione.

Gesù dell’uomo faceva emergere tutte le possibilità insite in lui. La scienza (sto pensando soprattutto alla fisica) procede nello scoprire le ulteriori potenze della natura, fino a intuire (per il momento, poiché il futuro riserva sempre delle incognite) la presenza costatata strumentalmente dell’antimateria.

Due sguardi analoghi, in quanto metodologia, che penetrano in campi diversi, tutti e due dovuti allo stesso Creatore.

26.01.14