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Quali preghiere?  2  

Ho accennato precedentemente all’assenza, nel formulario liturgico delle preghiere ufficiali (cioè imposte), della preghiera pronunciata dalla persona più indicata per pregare.

Il massimo delle espressioni di preghiera, scritte nella Bibbia dei cristiani, la troviamo nel capitolo diciassette del Vangelo di Giovanni.

Tale divina espressione, la più alta e intensa che si sia udita in terra, praticamente è dimenticata nei formulari liturgici posti in mano ai cattolici.

Non la si indica nemmeno come alternativa a qualche salmo, invitante ostilità al nemico.

Eppure chi si nutre quotidianamente di tale preghiera, riesce a percepire con più intensità il dono dell’Eucarestia, il dono di essere diventati un tutt’uno con Gesù.

In questa cara preghiera, troviamo il cuore di Gesù, durante il suo limitare nella vita terrena.

Mi piacerebbe tanto che i responsabili delle leggi liturgiche (spesso pesanti e, sotto molti aspetti, poco significative) potessero indicarla almeno come alternativa alla recita di qualche salmo.

Immergerci dolcemente in tale preghiera, è immergerci in Gesù che prega. È elevare il mondo al Padre, la miseria umana all’altezza della misericordia divina.

Perché mantenere in sordina questa calda espressione del cuore e di tutto l’essere, vissuti da Gesù?

Non è forse anche questo far la volontà di Dio in terra, come si realizza in cielo?

09.11.19