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Gli affamati


Quando ci vengono presentate le condizioni delle persone che campano nelle discariche delle grandi città, e contemporaneamente ci pongono al contatto con i giochetti adolescenziali di certi politici italiani, non ci resta che piangere e pregare. Invece di perdere il tempo di fare i giochetti per avere più forza nel governo, certe persone andassero a trascorre due giorni a Mombasa, forse anche da noi si inizierebbe un cammino di conversione e di umanità.
Almeno i credenti è opportuno non si lascino turlupinare, e vadano al sodo di una autentica umanità, come è svelata nel Vangelo.
Non ci dicono proprio nulla i pani che sfamano cinquemila persone? Pochi pani e due pesci ciascun di noi li può offrire, sperando nel nuovo intervento di Gesù.
E l’intervento di Gesù, sta continuando nella storia, grazie alla sua permanenza nella chiesa, in noi chiesa. La nuova moltiplicazione del pane sta nell’amore dei credenti, i quali sono convinti che l’aver sfamato un povero, è sfamare Gesù. “Quello che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a me”.
Gli “interventi sociali” dei credenti, sono il modo aggiornato della moltiplicazione dei pani. La Charitas, gli aiuti ai missionari, l’accoglienza dei profughi, e mille altri modi di aiuto e di soccorso, sono semplicemente l’azione di Gesù per i suoi piccoli. Sempre che in queste opere non si inserisca il furbetto, che caccia Gesù, e diventa il nuovo profanatore del tempio di Dio, che è il povero.
02.09.19