HOME

Home > Dio MISTERO > Articoli 2008 > Amore reciproco  

Amore reciproco

 

     Fu scritto (K.Berger) che la risurrezione è sì un dono e una nostra speranza, ma soprattutto un fatto d’amore. Amore di Dio. Dio ci ama e non può sopportare che l’uomo amato da lui, si dissolva. Egli per amore è Persona, e per amore fa essere persona l’uomo. Come la Persona Trinitaria è eterna, proprio perché è persona, così la persona umana è destinata a permanere. Dio fa permanere il suo Figlio prediletto con il miracolo della Risurrezione. E così il Padre, che ama i figli non li sopporta dispersi.

     Le dottrine, basilarmente monistiche dell’Oriente, cercano di salvare l’esistenza umana dopo la morte, facendola sfociare, ormai resa incosciente dalla morte, nell’oceano indifferenziato dell’Essere. Lo stesso unico essere, di cui le molte esistenze non sono che componenti temporanee.

     Proprio il Dio Altro totalmente, pone la creatura non come un proprio distaccamento, ma come un autentico e, sotto molti aspetti, autonomo altro. Il Tu di fronte a un tu.

     L’Amore cerca il Tu, nella Trinità, anzi abbisogna di un Tu per essere unità. Il Padre amante genera il Figlio, per essere a sua volta amato. Il Figlio accettando se stesso, ritorna amante al Padre. Solo con il ritorno del Figlio, nell’Amore, si “conclude” l’Amore iniziale, l’Amore unitario. Senza il ritorno d’Amore, l’Amore divino non sarebbe Unità.

     Quando la Trinità crea l’uomo, crea amando. Però l’Amore Trinitario si conclude e si completa con la risposta d’amore dell’uomo. Alcuni santi hanno intuito questo parlando di Maria, e indicandola come “complementum Trinitatis”.     

GCM 31.08.07