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Con il Padre conosciamo Gesù

 

       Venite presso di me voi che siete sovraccarichi. Sono parole di Gesù, riferite da Matteo. Perché? - Se volete conoscere Dio. Chi è famelico di Dio, deve liberarsi da carichi inutili: troppo lavoro, troppe idee. E, libero da carichi esasperati, andando da Gesù, s’accorge che solo lui conosce il Padre e lo rivela a chi vuole.

Tutte le conoscenze di Dio, che non originano da Gesù, restano incerte e, non raramente erronee, a cominciare dall’enorme errore dell’ateismo, che parla di Dio, negando la possibilità che egli esista.

Conoscere Dio secondo la persona e la scuola di Gesù, è l’unico modo per conoscere Dio quel poco che all’intelligenza limitata dell’uomo è concesso.

Nessuno conosce il Padre se non il Figlio. La frase include un altro risvolto: nessuno conosce il Figlio, se non il Padre. Difatti a Pietro che proclama Gesù quale Messia e Figlio di Dio, Gesù dice: non l’uomo, ma Dio te l’ha suggerito.

Dunque, chi “conosce” Gesù si pone nella posizione del Padre, che solo conosce il Figlio. Nel conoscere Gesù, attraverso la fede, noi siamo affini al Padre, che essendo l’unico che conosce Gesù, è anche l’unico che trasmette agli uomini la possibilità di conoscere Gesù, donando il proprio Spirito.

La fede in Gesù (unica conoscenza adeguata a lui) unisce noi al Padre nel conoscere Gesù, ossia entriamo in ambito trinitario. Quindi la nostra elevazione nel divino, passa attraverso la conoscenza sperimentale di Gesù. Gesù è la via, che ci fa entrare nel seno della Trinità.

S. Paolo affermava: la nostra casa, o consuetudine, è nei cieli. Habitatio nostra in coelis est.

GCM 07.07.08